Anziana rapinata Il prefetto telefona alla famiglia
Il silenzio non riesce più a coprire l’inquietante metamorfosi subita dalla città negli ultimi anni. La paura spinge le vittime della criminalità ad urlare il bisogno di sicurezza. La denuncia del direttore della sede Rai Basilicata, Fausto Tavemiti ha avuto un effetto deflagrante. «Sono pronto a dare personalmente una mano per ridare a Vasto la tranquillità che merita. Ho percepito la stessa determinazione nel prefetto di Chieti, Fulvio Rocco De Marinis, che ringrazio perché non appena ha saputo della disavventura toccata a mia madre mi ha contattato per assicurarmi il proprio interessamento. Così pure il maggiore dei carabinieri, il maggiore Giancarlo Vitiello e il capo di gabinetto del questore», afferma il dirigente Rai. «Ma ho ricevuto anche tante telefonate di ringraziamento da altre vittime e anziani e questo è inquietante. Sono tutti d'accordo che per scoraggiare l’illegalità bisogna riscoprire la trasparenza. La stampa è uno strumento per contrastare l’illegalità. Alla stampa vanno raccontati i fatti affinchè possa essere trovato il giusto rimedio», afferma Tavemiti. «Intanto andrebbe costituito a Vasto un Comitato per la sicurezza e andrebbe favorita l’accensione della videosorveglianza anche da parte dei privati. In via Marco Polo, dove mia madre ha subito le aggressioni, pare ci sia una sola te
menti. Unanime la richiesta di trasparenza e la condanna del silenzio. «Non è vero che aiuta. È peggio», affermano i residenti del centro storico vittime di furti, scippi e rapine. «Perché le forze dell’ordine tacciono dinanzi ad un fatto così grave come quello della signora Tavemiti? Vasto e San Salvo sono sotto scacco della criminalità e microcriminalità ormai da anni e questo dipende anche dal tessuto sociale e politico altamente favorevole allo sviluppo di situazioni anomale in quanto omertoso e silenzioso», scrivono Riccardo Alinovi e Stefano Moretti, delle associazioni Codici e Osservatorio Antimafia.
«La prossima settimana andremo a Roma e chiederemo di essere ricevuti dal generale dei carabinieri e dal capo della Polizia per raccontare con un dossier quello che accade a Vasto», . annunciano Moretti e Alinovi. «Molti anziani ci hanno contattato e vivono nell’ansia e nel terrore di essere rapinati e aggrediti. Ai giornalisti viene impedito di dire la verità e nascondere quello che accade. Perché? L’informazione giornalistica non è un nemico ma serve ed è utile perché aiuta a prevenire ed aiutare i cittadini affinchè questi episodi vengano alla luce del sole».