Ospedale a rischio, via libera ai traslochi
Vertice in prefettura con il governatore Chiodi e zavattaro: due anni di lavori, costi per 10 milioni
Può ora cominciare lo sgombero dei corpi G e F, gli edifici del dimazzato carenti sotto il profilo statico e a rischio di crollo in caso di terremoto secondo le perizie dello studio romano Stin, che ha lavorato per conto della Regione, e quella del Tribunale di Chieti sollecitata dalla procura della repubblica. Via libera alla grande operazione, costo poco meno di 10 milioni di euro (durata dei lavori stimata in circa due anni) che salgono a oltre 30 per i necessari interventi strutturali, e venuto ieri pomeriggio dal vertice in prefettura richiesto la scorsa settimana dal governatore e commissario straordinario alla Sanità abruzzese: Gianni Chiodi.
Il prefetto Fulvio Rocco de Marinis ha coordinato i lavori di un tavolo istituzionale di alto livello, indispensabile per procedere alle autorizzazioni da rilasciare per trasferimenti che coinvolgono anche Comune, Provincia e università d' Annunzio oltre che la Regione e la stessa Asl Chieti-Lanciano-Vasto.
Oltre a Chiodi c'erano il presidente della Provincia Enrico Di Giuseppanionie, il sindaco Umberto. Di Primio, il rettore Carmine Di Ilio e il manager della Asl Francesco Zavattaro accompagnato dal direttore sanitario Amedeo Badassi e da quello amministrativo Silvia Cavalli. Nutrita anche la rappresentanza dei tecnici della Regione.
Il trasloco dei 13 reparti attualmente alloggiati nei due corpi a rischio cade come una tegola sulle finanze regionali, anche se la cifra iniziale verrà an ticipata dalla'Asl con fondi ricavabili da capitoli di bilancio a bassa priorità. Chiodi spinge per una nuova revisione della cifra volta al risparmio sui costi di svuotamento degli edifici e allestimento dei reparti negli spazi di nuova assegnazione.
Giudicata impraticabile la proposta del governatore di esplorare la possibilità di acquisire una sede al di fuori del clinicizzato e del Bernabeo di Ortonadove trasferire le unità operative ih via provvisoria. Per Di Primio è importante rendere disponbile tutta intera la cifra iniziale, altrimenti l’assistenza sanitaria del capoluogo cadrebbe nel caos. «Richiesta giusta e condivisibile», osserva Zavattaro, «mentre sarà difficile scendere dalla previsione dei 10 milioni. Ora attendiamo la versione definitiva della perizia del Tribunale, visto che il vertice in prefettura ha sancito l'ineluttabilità dello svuotamento delie strutture arischio».
Francesco Siasi